Noleggio Feluca Aswan



Una feluca di nome Stella..


Metà pomeriggio a Aswan, caldo, molto caldo, ma per fortuna è un caldo secco. Decidiamo di andare a bere qualcosa di fresco in un bar e poi di fare la nostra esperienza di navigazione sul Nilo in feluca. Il bar prescelto è un locale che si chiama Emy, con una terrazza affacciata proprio sul fiume, dove vediamo attraccate numerose barche. Qui possiamo bere una bibita fresca, mangiare qualcosa (il locale è fornito di una piccola cucina che sforna, tra le altre cose, buone pizze) e decidere da che parte andare a cercare il nostro capitano, che nelle ore successive ci “scarrozzerà” lungo il Nilo.


In effetti, facciamo tutte queste cose ma in ordine invertito: mentre ci dirigiamo a piedi sul lungo fiume verso il bar prescelto è il capitano che viene a cercare noi, proponendoci la sua feluca – varata col nome di “Stella” – come mezzo per andare alla scoperta delle acque calme del Nilo. Il prezzo che ci propone ci sembra giusto: 30 LE all’ora, il capitano è un ragazzo giovane, che parla un discreto inglese e che ci sembra simpatico.


Ci lasciamo quindi convincere a fare un paio di ore di navigazione - per aspettare il tramonto e poterlo così ammirare dall’acqua invece che dalla riva – non prima però di aver bevuto una bella bibita fresca e di aver gustato una buona pizza al tonno da Emy. Ore 16.45 siamo pronti per il nostro viaggetto in barca a vela, che ci permetterà di fare la circumnavigazione dell’isola di Elefantina, di ammirare più da vicino le Tombe dei Nobili e il deserto - che si trovano nella sponda opposta rispetto a dove siamo noi - e di vedere dal fiume la sponda più vitale della città, quella dove ci sono gli hotel, i locali, i ristoranti e dove attraccano le enormi navi da crociera che lì stazionano in attesa di iniziare la risalita delle acque del Nilo fino ad arrivare a Luxor.


Saliamo a bordo di Stella. Il giovane capitano ci invita a toglierci le scarpe e noi lo facciamo. Ora siamo pronti a partire. Salpiamo. La feluca che da terra sembrava piccola, una volta sopra si rivela in tutta la sua grandezza. Mio padre direbbe “è proprio una bella barca”: solida, spaziosa, comoda, sembra anche abbastanza nuova. A ripararci dal sole un lenzuolo rosso con disegni colorati, sostenuto da 4 pali e steso a mo’ di tetto sopra di noi. La vela viene stesa, il vento c’è e la corrente è buona: tutto risulta piacevole, a partire dalla brezza che ci fa sentire un po’ meno caldo.


E’ bello guardarsi intorno, vedere il verde della lussureggiante vegetazione che cresce sulle sponde del fiume, in contrasto con il deserto che - situato poco più in là - ci fa ricordare di essere in Africa. Ed è anche piacevole sentire i racconti del nostro giovane capitano, che è da qualche hanno che fa questo lavoro e che non lo lascerebbe per nulla al mondo. Questa è la sua vita, Aswan la sua città, l’Egitto la sua terra; qui c’è la sua famiglia, i suoi affetti e soprattutto Stella, la sua barca nonché la sua casa galleggiante, dove di notte dorme in una piccola cabina ricavata nello scafo. Ci dice che per lui e per i tantissimi capitani di feluche che ci sono ad Aswan sta per iniziare un momento difficile: dopo il picco di turisti registrato nei mesi primaverili, ora che sono in arrivo i giorni torridi dell’estate c’è molta meno gente in città. Tutto questo mentre passiamo di fianco all’Isola di Elefantina, che ci colpisce per la presenza di un albergo in costruzione ma ora abbandonato, un vero e proprio ecomostro che ci sembra di capire dovrebbe essere presto abbattuto, situato di fianco ad un altro hotel, uno dei più famosi di Aswan.


Dalla barca vediamo anche che l’Isola ospita uno splendido e colorato villaggio nubiano, moltissima vegetazione e, all’estremità opposta, i resti del Tempio di Khnum e tracce del Tempio dedicato a Satis, sposa di Khnum. Girando intorno all’Isola, sulla riva sud-orientale ci colpisce invece la presenza di una scala, i cui gradini raggiungono le acque del fiume tra pareti con segnate tacche graduate: il capitano ci dice che si trattava del nilometro, ovvero il metodo di misurazione delle piene del Nilo da cui dipendeva – prima che venisse costruita la Diga di Aswan – la fertilità delle terre circostanti e, quindi, l’abbondanza dei raccolti dell’anno successivo. Guardiamo l’orologio, sono passate due ore e non ce ne siamo quasi resi conto.


Il sole si abbassa velocemente e si avvicina l’ora del tramonto. La nostra feluca continua a veleggiare, incrocia altre feluche, i capitani si salutano. Notiamo che ogni barca ha un nome e che batte una o più bandiere: chi quella di squadre di calcio straniere, chi quella di Stati del mondo, chi quella con raffigurati personaggi passati alla storia. Particolare curioso che ci fa capire quanto i capitani ci tengano a personalizzare le loro feluche e a renderle vive. Ci avviciniamo al molo da cui siamo partiti, la nostra prima esperienza in feluca finisce qui ed è stata molto positiva tanto che al capitano diamo una ricca bakshish. Felice lui, felici noi. E allora, evviva i viaggi in feluca!

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Abu Simbel - Aswan - Luxor - Cairo - Egitto Viaggio fai da te indipendente

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Crociera sul Nilo