Taxi al Cairo

Prendere un taxi al Cairo non è difficile: scopriamo che basta sistemarsi sul ciglio della strada (di qualunque strada), mettersi in posizione come se si stesse per attraversare e aspettare (se si è in una via centrale l’attesa è pressoché minima mentre in strade più di periferia può essere un po’ più lunga ma sempre nell’ordine dei due o tre minuti)… E come per magia ecco partire un vero e proprio concerto di clacson dei taxisti che vogliono attirare l’attenzione dei turisti un po’ spaesati “parcheggiati” sul marciapiede. Dei turisti più che dei cairoti, che per spostarsi preferiscono di gran lunga i molto più economici taxi collettivi (minibus che raccolgono in diversi punti della città numerose persone dirette verso una stessa destinazione), gli autobus pubblici o la metropolitana e a cui, di certo, non possono proporre prezzi più alti del normale come invece fanno con i turisti.


Ma noi, visto che la moneta egiziana rispetto all’Euro è poca cosa, decidiamo di concederci questo lusso e ci mettiamo sul marciapiede di fronte al nostro Hotel, in attesa… Dopo pochi secondi si ferma al nostro cospetto una macchina nera con due fasce bianche all’altezza delle ruote: è il nostro taxi! Ci accostiamo al finestrino del passeggero e chiediamo quanto costa il tragitto fino al Museo Egizio. La risposta dell’autista – un egiziano dalla barba lunga e nera, dall’aspetto simpatico e gentile – non tarda ad arrivare in un inglese traballante, ma comunque comprensibile (non molto diverso dal mio, in effetti): 5 Lire egiziane, ovvero 0,70 centesimi di Euro. Vista la spesa irrisoria non ce la sentiamo di contrattare sul prezzo e saliamo senza ulteriori indugi sulla vettura, senza aria condizionata e con dei sedili di pelle nera, non proprio freschissima. Poco male, il tragitto è talmente breve (neanche 5 minuti) che tutte queste cose passano in secondo piano… In quel poco tempo riusciamo comunque a fare due chiacchiere con il cordiale taxista che in due minuti ci convince a “prenotare” la sua auto per il giro alle piramidi che abbiamo in mente di fare il giorno successivo: per 150 LE Alì – questo è il nome del guidatore - ci scarrozzerà a nostro piacimento per tutta la giornata (dalle 7 della mattina fino al pomeriggio) nei noti siti archeologici vicini al Cairo lasciandoci la libertà di vederli per tutto il tempo che riteniamo necessario. Concordiamo il seguente itinerario: prima Saqqara, poi Menfi e infine la mitica Piana di Giza con le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Ci sconsiglia invece la visita al sito di Dashur, con la sua Piramide Rossa, che è chiusa per lavori e quindi non interessante.


Ok, con il programma del giorno successivo già fissato possiamo ora dedicarci in pieno al Museo Egizio, davanti al quale nel frattempo siamo arrivati… Salutiamo così Alì, confermiamo l’appuntamento per il giorno seguente e ci troviamo di fronte ad un grandissimo problema: quello dell’attraversamento pedonale. Sembrerà banale ma passare da un lato del marciapiede ad un altro al Cairo è un’azione molto problematica, che proprio per la sua pericolosità può sembrare a prima vista un vero e proprio tentativo di suicidio del malcapitato pedone che malauguratamente si trova dalla parte sbagliata della strada…


La situazione è resa drammatica dal fatto che:


a) il traffico è infernale;

b) le strade sono larghissime e ospitano spesso entrambi i sensi di marcia;

c) non ci sono semafori e quei pochi che ci sono non vengono rispettati;

d) le strisce pedonali sono rare e poco visibili, ormai ingrigite dall’inquinamento della città;

e) quando i pedoni attraversano le macchine non accennano minimamente a fermarsi e a rallentare;

f) l’assordante suono dei clacson diminuisce drasticamente l’attenzione del pedone.


Leggiamo al volo i consigli della guida: aspettare che attraversi qualcuno del posto e affiancarsi a lui in modo che possa fare da scudo, non avere esitazioni mentre si attraversa e quando si vede che le macchine non rallentano e ti vengono addosso mai, e dico MAI fermarsi, procedendo con passo spedito fino al marciapiede opposto. Così facciamo, il segreto è essere decisi e guardare avanti. Vi suoneranno, qualcuno urlerà qualcosa contro di voi ma che importa… L’importante non è forse essere arrivati indenni dall’altra parte della strada? Ora, dopo quest’ultimo scoglio, il Museo Egizio ci aspetta!

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